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martedì 13 dicembre 2011

...I QUASI ADATTI...

Stò leggendo un libro che si intitola proprio cosi " I QUASI ADATTI " E' un romanzo di formazione. L'analisi retrospettiva, da parte del protagonista, del proprio passato di "quasi adatto", in un ospedale psichiatrico di Copenaghen. E, nel ricordo, la sofferenza per l'emarginazione subita, per la fatica di dover sottostare a un ordine e a delle regole imposte e incomprensibili, si mescolano alla memoria di un tempo infantile e, paradossalmente, felice.  be devo dire che subito e forse come spesso capita è per il titolo che ho scelto il libro, perché è proprio cosi che mi sento, un quasi adatto,intendo nella vita di tutti i giorni ,uno che non so per quale motivo ma è visto dalle altre  persone come un bravo ragazzo però...
Io non so bene il perché forse sono troppo buono forse sono troppo sensibile, forse perché vedo le altre persone "uomini e donne " come persone appunto, e tali li tratto o almeno credo, ma ora della fine insomma manca sempre qualcosa un po' di sale forse..." vai bene ma quasi ecco "
é con questo spirito che mi sono svegliato ,ho preso il libro e ho cominciato a leggerlo,con la consapevolezza che come il protagonista Peter, per tutta la mia vita sarò per qualche oscuro motivo ,UN QUASI  ADATTO...

""Notai anche una grande quantità di uccelli impagliati, e una mangusta tra le spire di un cobra con gli occhiali.
Il serpente era più grosso della mangusta, l’aveva avvolta tutta e aveva cominciato a stringere. Al tempo stesso aveva spalancato le fauci e scoperto i denti velenosi. Gli animali restavano un attimo ipnotizzati prima di essere colpiti.
Sapevo che la mangusta avrebbe vinto. Non era una cosa che desideravo, ma una cosa che sapevo. Aveva tutto da perdere, era in gioco la sua vita, e forse anche quella di altri che doveva proteggere dal serpente; era anche più piccola e si trovava con le spalle al muro. Un piccolo, inquieto predatore contro un serpente più grosso, più freddo e più calmo. Ma che comunque non aveva alcuna possibilità.""


I also noticed a large quantity of stuffed birds, and a mongoose in the coils of a cobra with glasses.
The snake was bigger than the mongoose, had all wrapped and she began to shake. At the same time he opened his jaws and teeth discovered poisonous. The animals remained hypnotized for a moment before being struck.
I knew he would win the mongoose. It was not something I wanted, but one thing I knew. It had everything to lose, his life was at stake, and perhaps also that of others who had to protect the serpent was also smaller and lay with their backs to the wall. A small, restless against a snake predator bigger, cooler and quieter. But who had no chance.



I'm reading a book called Just So "The Almost" It 'a novel of formation. The retrospective analysis by the protagonist of his past as a "nearly ideal" in a psychiatric hospital in Copenhagen. And, in the memory, the pain of exclusion suffered, for the trouble of having to submit to an order of the rules and taxes and incomprehensible, mingle childhood memory of a time and, paradoxically, happy. well I must say that now and perhaps as often happens is the title that I chose the book because that's how I feel, an almost ideal, I mean in everyday life, one that I do not know why but it is seen from other people as a nice guy but ...

I'm not sure why, perhaps they are too good, perhaps too sensitive, perhaps because I see other people "men and women" just like people, treat them and such, or at least I think, but now the end is always missing something a little short 'of salt maybe ... "you are doing well but almost here"

is in this spirit that I woke up, I took the book and started reading it, knowing that as the protagonist Peter, for all my life I will be for some obscure reason, ALMOST A SUITABLE ...

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