Oggi come il mare.. Nulla di stabile. Precarietà che mi fa camminare, illudendomi. Divorando momenti unici, di rara bellezza. Attimi che tengo stretti, strettissimi. Perchè davanti al mare, da sempre, costruisco i miei piccoli castelli di sabbia. Con pazienza. E il mare, con la sua voce lieve di note annegate, se li porta via in un momento, insieme all’illusione di orizzonte che pensavo di aver intravisto. Ma non ho paura di lanciare parole al vento, davanti al mare. Vado avanti, sbatto il muso, mi sporco le mani, il cuore, perché urlo e non mi senti. E non ho paura di amare, non ho paura di dirtelo. Ho paura dell’assenza, però. Del vuoto e del silenzio. Quando volgo le spalle al mare e la sabbia torna liscia e l’onda riprende quel che è suo: il sole che scalda, la pioggia che bagna, la brezza che sferza. E i miei piccoli castelli di sabbia.
Today, as the sea .. Nothing stable. Precariousness that makes me walk, deluding myself. Devouring unique moments of rare beauty. Moments that I hold tight, tight.Why the sea front, always build my own small sand castles. With patience. And the sea, with its small voice drowned the notes, takes them away in a moment, along with the illusion of perspective that I thought I had glimpsed. But I'm not afraid to throw words to the wind, the sea front. I go, I slam the nose, my hands dirty, the heart, because I did not cry and feel. I'm not afraid to love, I'm not afraid to tell you.I'm afraid of absence, though. Of emptiness and silence. When I turn my back on the sea and sand smooth again and again what is the wave his own: the warm sun,the rain that washes, the breeze whipping. And my little sand castles.
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